Francia: Il calo di areali si ripercuote sul settore ortofrutticolo
La seconda parte della stagione delle patate francesi è iniziata con un "mercato piuttosto favorevole, prezzi sostenuti, sbocchi dinamici per il mercato francese e molte opportunità su quello d’esportazione".
Si stanno definendo anche gli impegni per la prossima campagna, che quest’anno si focalizzerà su una questione cruciale: la riduzione della superficie coltivata.
Secondo Francisco Moya, direttore della Vitalis e presidente di CNIPT (Organizzazione interprofessionale francese della patata), "in Francia abbiamo costruito l’offerta sulle piantine francesi". La riduzione delle superfici di coltivazione si ripercuote sul settore ortofrutticolo e solleva anche la questione della sicurezza sanitaria "legata alla disponibilità di piantine certificate e controllate". Ma Francisco Moya ritiene che la situazione non sia altro che una "crisi della coltivazione".
Il settore sta rimescolando le carte
Negli ultimi mesi, il settore ha subito un cambio di paradigma. Lo scorso novembre, la FEDEPOM aveva previsto che la produzione di piantine francesi certificate sarebbe diminuita di quasi l’11% entro il 2023 (60.000 tonnellate in meno). I motivi di questo calo comprendevano l’arbitraggio da parte dei raccoglitori sulla base delle varietà, a causa delle piantine invendute della campagna precedente, nonché il forte calo della superficie coltivata. Oggi molti coltivatori di piantine preferiscono sbocchi ’più interessanti’ perché più redditizi.
"Il settore sta rimescolando le carte", spiega Francisco Moya. "La domanda per il prodotto da industria è in crescita, soprattutto per le patatine fritte, quindi sempre più coltivatori vengono invogliati da dedicate dinamiche di prezzo, per riuscire ad attrarre i produttori e raggiungere gli obiettivi di sviluppo". Ma, per il momento, secondo Francisco Moya "le piantine disponibili sono divise tra le esigenze del mercato del fresco e quello della trasformazione".
La produzione di piantine è sempre più difficile
La ricerca di sbocchi più redditizi avviene soprattutto perché la produzione di piantine sta diventando sempre più difficile per i coltivatori. "Da una parte, le condizioni climatiche hanno un impatto sulla disponibilità di piantine, a causa degli eventi meteo estremi che si verificano ormai ogni anno. Inoltre, la maggiore pressione normativa tende a una riduzione degli input e a porre maggiori vincoli agronomici". Anche i requisiti nella produzione di piantine sono "più severi e quindi più difficili da soddisfare", spiega Francisco Moya. "Il settore lavora con un numero più limitato di varietà e i criteri da soddisfare sono inferiori nel numero e più facili da controllare".
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Quali sono le alternative?
La disponibilità di piantine continua a diminuire, ma quali sono le soluzioni per il settore? "Alcuni potrebbero cercare delle soluzioni alternative in altri Paesi, oppure tagliare le piantine per poter ripiantare. Un’altra soluzione sarebbe quella di piantare nelle aziende agricole, una pratica che già esiste e viene adottata in determinate condizioni e ben regolamentata. Tuttavia, tutti devono attenersi alle normative nazionali ed essere consapevoli che soluzioni non idonee possono mettere a rischio le proprie imprese agricole".
Secondo Francisco Moya, più che cercare delle alternative a breve termine, "i settori vivaistico e ortofrutticolo devono trovare un equilibrio, adattarsi pur rimanendo vigili, al fine di garantire che lo squilibrio che potrebbe crearsi da questa nuova situazione non indebolisca il settore".
Per maggiori informazioni:
Francisco Moya
Réseau Vitalis
+33 3 87 92 42 33
f.moya@vitalisgroupe.fr
Fuente: https://www.freshplaza.it/article/9591617/il-calo-di-areali-si-ripercuote-sul-settore-ortofrutticolo/