Italia: Panoramica sul settore italiano delle patate

L’aspetto favorevole è stato determinato dalle limitate scorte di tuberi del vecchio raccolto, che sono stati movimentati abbastanza velocemente durante il periodo del lockdown, in leggero anticipo rispetto alla media storica. Attualmente, con il caldo estivo, la stagione mostra un fisiologico calo dei consumi rispetto ai mesi precedenti. A fornire una panoramica sul settore italiano è l’Unione Nazionale tra le Associazioni dei Produttori di Patate (Unapa).

"Durante le ultime settimane di commercializzazione delle novelle, a giugno inoltrato, e nonostante la presenza concomitante sul mercato della concorrenza da altri areali, le novelle siciliane sono state vendute a 0,35 euro/kg. Per l’intera stagione, la quotazione si è mantenuta tra 0,45 e 0,50 euro/kg. La produzione della Campania è stata caratterizzata da rese modeste, causate dalle gelate dei mesi di febbraio, marzo e aprile. Ciò ha fatto registrare, di conseguenza, prezzi di vendita più alti rispetto agli ultimi anni. La stessa Puglia ha beneficiato della minore concorrenza del prodotto campano, chiudendo una campagna 2020 soddisfacente".

Se attualmente le temperature estive sfavoriscono i consumi di tuberi, a vantaggio di altre orticole, bisognerà attendere i mesi autunnali - settembre/ottobre - per una ripresa e un andamento più regolari. "Al momento è disponibile prodotto del centro-nord Italia: i quantitativi sono buoni, come anche la qualità, e i prezzi tengono. Solo nell’areale di Bologna si registra qualche problema legato agli elateridi, in quanto i principi attivi che venivano utilizzati sono stati eliminati e i mezzi alternativi non risultano efficienti. Lazio, Abruzzo e Veneto hanno fatto registrare buone produzioni. Inoltre, ci troviamo a ridosso della semina in Sicilia".

Le quotazioni al centro-nord differiscono in funzione del differente livello di organizzazione. Negli areali dove la presenza di Organizzazioni di produttori è più forte, si riesce ad arginare fenomeni speculativi.

Rispetto ad altre nazioni, che concentrano la raccolta di patate in un determinato periodo, l’Italia ha un calendario di raccolta che va da fine marzo a novembre. Le superfici investite rimangono pressoché costanti anno dopo anno.

L’Italia non è autosufficiente a livello produttivo e importa annualmente circa 10-11 milioni di quintali di patate, soprattutto dalla Francia. "Il clima siccitoso che ha colpito negli scorsi mesi i paesi del centro-nord Europa, come la Francia stessa, ha impedito una corretta tuberificazione. Nonostante il limitato aumento delle superfici dedicate a patate (circa 1%), la previsione di rese medio-basse lascia prevedere un calo dei volumi di tuberi destinati all’export, che dovrebbe favorire la vendita del prodotto italiano a partire dai mesi autunnali".